Secondo un giornale locale il Comune promuove un "maxi-condono". Le parole sono importanti... ma i giornalisti lo sanno?

Lo ammetto con profondo rammarico, sono sconcertato dalla disinvoltura del titolo e del contenuto di un articolo articolo apparso oggi sulla stampa locale, che riferiva di un presunto "maxi-condono" concesso dal Comune di Pizzo, che avrebbe così rinunciato a incassare crediti già vantati.
Parlare in questi termini  non è soltanto fuorviante, è soprattutto profondamente lesivo dell’immagine dell’Amministrazione in carica. Innanzitutto, nessun Comune può condonare alcunché, meno che mai tributi dovuti dai cittadini in base alle norme in vigore. Quindi a Pizzo non è in atto alcuna sanatoria fiscale, che, d’altronde, non avremmo mai promosso anche se ce ne fosse stata la (assurda) possibilità. Chi è in debito con il Comune, e indirettamente con l’intera comunità napitina, continuerà ad esserlo e da parte nostra continueremo a operare affinché chi sino ad oggi ha eluso gli obblighi tributari paghi quanto deve. Punto.
Se poi per “maxi-condono” si intende la volontà dell’attuale Amministrazione di ripulire i bilanci da presunte entrate che mai sarebbero arrivate, cioè i cosiddetti “residui attivi”, bisognerebbe spiegare per bene ai propri lettori di cosa si tratta, senza frasi a effetto e speculazioni di facile acchito, soprattutto in un momento storico come quello attuale che vede l’antipolitica dominare la scena. I residui attivi (come molti sanno e a maggior ragione dovrebbero saperlo i giornalisti) sono voci in entrata che in alcuni casi vengono utilizzate per raggiungere un pareggio di bilancio soltanto formale (o virtuale, se si preferisce il termine).

Ad esempio: il Comune X “prevede”, e iscrive nel proprio bilancio, di incassare dalle contravvenzioni elevate nell’anno successivo una cifra Y, che però è ampiamente sovrastimata e non corrisponde ad una previsione veritiera. In pratica, la cifra Y non entrerà mai per intero nelle casse del Comune, ma serve soltanto per perpetrare un artifizio aritmetico, per raggiungere cioè il pareggio numerico tra entrate e uscite nei documenti contabili. Ebbene, già dalla campagna elettorale, abbiamo rifiutato nel nostro programma questo approccio falsato ai conti del Comune e ci siamo impegnati a ripulire il bilancio dalle voci fasulle. Cosa che stiamo facendo, con grande coraggio e senso di responsabilità, perché sarebbe molto più facile continuare a gonfiare gli atti contabili con entrate inesistenti.
Il risultato in termini d’opinione pubblica? Vedersi additati sulla stampa locale come un Comune che “condona”, anzi “maxi-condona” gli evasori fiscali. Incredibile.
In Palombella Rossa, film cult di Nanni Moretti, ad un certo punto il protagonista gridava alla sua interlocutrice: “Ma come parla? Le parole sono importantiiiiiiii”.
Appunto... le parole sono importanti, usiamole bene...


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