Lavoro, Callipo soddisfatto per il via libera alla norma a favore di Lsu e Lpu: «Ma la questione va risolta una volta per tutte»

La protesta di oggi che ha bloccato l'A3
«C'è grandissima soddisfazione per la decisione del Governo a favore degli Lsu e Lpu calabresi. L'auspicio è che ora sulla questione non ci siano più equivoci o passi indietro».
Così Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, ha accolto la notizia dell'inserimento nel maxiemendamento sugli Enti locali, in discussione al Senato, della norma che consente l'utilizzo dei 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la contrattualizzazione degli Lsu-Lpu in servizio presso i Comuni della Calabria.
«Sin dall'inizio - ha proseguito Callipo -, l'amministrazione comunale di Pizzo, dove gli Lsu in servizio sono in numero maggiore rispetto ai dipendenti in organico, ha sostenuto le ragioni della loro protesta, che è anche la nostra, perché senza questi lavoratori rischieremmo la paralisi, con l'impossibilità di erogare servizi ai cittadini e di portare avanti la normale attività d'ufficio».
Una presa di posizione netta, quella di Callipo, confermata dalla partecipazione alla manifestazione che si è tenuta questa mattina davanti alla Prefettura di Vibo Valentia, proprio per protestare contro la possibilità che il rinnovo dei contratti restasse senza copertura a causa della mancata presentazione della norma nel provvedimento all'esame del Parlamento.
«Qualche giorno fa, inoltre, ho portato la questione anche all'attenzione dell'assemblea dei sindaci della provincia - ha aggiunto il primo cittadino di Pizzo -, nella volontà di sensibilizzare tutti gli amministratori vibonesi su un problema di vitale importanza sia per le famiglie dei lavoratori Lsu e Lpu, sia per il funzionamento stesso di molti Enti locali».
Infine, in attesa che la norma compia il suo iter parlamentare, Callipo ha rimarcato la necessità di risolvere una volta per tutte il problema della stabilizzazione degli Lsu e Lpu.
«Occorre chiudere questo capitolo in maniera definitiva - ha concluso -, dando un futuro certo ai questi lavoratori, la maggioranza dei quali è in servizio nella Pubblica amministrazione da quasi 20 anni. In caso contrario, a ogni scadenza contrattuale, questa bomba sociale tornerà a ticchettare. Cambiare significa anche rimuovere per sempre queste situazioni di eterna incertezza, che pregiudicano la credibilità delle istituzioni e offrono alla malapolitica un'arma di ricatto elettorale sempre efficiente».

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