Anche Pizzo tra i Comuni che hanno partecipato all'assemblea straordinaria dell'Anci contro nuove imposte e caos legislativo

«I Comuni non possono essere ridotti a esattori dello Stato, che aumenta la pressione fiscale riducendo l'autonomia degli Enti locali. È per impedire questo che siamo qui oggi».
Così il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, ha commentato la sua partecipazione all'assemblea straordinaria dell'Anci, tenutasi oggi a Roma, nel Teatro Quirino, dove i primi cittadini di tutta Italia si sono dati appuntamento per ribadire le "rilevanti e strategiche questioni" - come ha scritto nella lettera di convocazione il presidente Piero Fassino - sulle quali i Comuni chiedono maggiore attenzione da parte di Governo e Parlamento.
«È stata una riunione operativa, basata su proposte concrete, ma ha avuto anche un rilevante significato di protesta, perché ha visto uniti tutti i sindaci contro una deriva legislativa che sta danneggiando enormemente l'autonomia amministrativa e finanziaria dei Comuni, costretti a fronteggiare il crescente disagio di 
imprese e cittadini, stritolati dalle nuove tasse statali, che vengono però camuffate da imposte comunali - ha spiegato Callipo -. Le Amministrazioni locali, ovviamente obbligate ad applicare la legge, non hanno la possibilità di ridurre la pressione fiscale e si ritrovano a essere meri esattori dello Stato».
È il caso della Tares, il tributo che ha preso il posto della vecchia Tarsu.
«Sulla questione sono stato estremamente chiaro - ha continuato Callipo - denunciando pubblicamente l'iniquità di questa tassa, calcolata secondo parametri di legge che non tengono conto della reale capacità contributiva dei cittadini. A farne le spese sono soprattutto le famiglie numerose e le aziende che appartengono a precise categorie commerciali, così come previsto da Decreto Ronchi. Come Comune di Pizzo abbiamo potuto soltanto applicare una riduzione del 20 per cento ai nuclei familiari formati da almeno 5 persone e applicare le tariffe minime alle imprese più colpite dagli aumenti rispetto alla Tarsu. Ma questo scarsissimo margine di manovra non è sufficiente per salvaguardare l'autonomia degli Enti locali, riconosciuta e tutelata dalla Costituzione».
Oggetto della riunione Anci è stato anche il caos legislativo, che ha dominato negli ultimi anni la materia contabile.
«Chiediamo regole e tempi certi, che ci consentano di redigere correttamente e tempestivamente i bilanci, dai quali dipende lo svolgimento delle nostre funzioni istituzionali - ha concluso il primo cittadino di Pizzo -. Invece, le norme a cui ci dobbiamo attenere vengono continuamente modificate, costringendoci a variare innumerevoli volte gli strumenti contabili prima dell'approvazione definitiva. Questa confusione normativa è estremamente deleteria, perché rallenta il lavoro dei Comuni, impedisce una programmazione efficace e aumenta in maniera esponenziale la possibilità di errori. Conseguenze che, alla fine, si ripercuotono negativamente sui cittadini e sui servizi che dobbiamo garantire. Un Paese che aspira a essere moderno ed efficiente non può continuare a esprimere, in una materia così delicata e tecnica come la gestione finanziaria e contabile, una tale livello di approssimazione e incertezza».

Commenti

Post popolari in questo blog

Nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici comunali di Pizzo per rendere più efficiente e celere la risposta dell'ente ai cittadini

Pizzo si prepara al Natale, ecco gli eventi che animeranno la città napitina su iniziativa del Comune

Centro storico, la piazza principale di Pizzo cambia aspetto: razionalizzati gli spazi dati in concessione a bar e ristoranti