Il Comune di Pizzo aderisce al Cogal Monte Poro. Callipo: «Strategie di sviluppo condivise, con noi consorzio più forte»

«Le strategie che ispirano il progetto del Cogal Monte Poro - Serre vibonesi, basate sul turismo sostenibile, sulla valorizzazione delle filiere agroalimentari e sulla promozione delle eccellenze, sono in perfetta sintonia con l'idea di sviluppo della Città di Pizzo».
Il sindaco Gianluca Callipo spiega così l'adesione del Comune napitino al consorzio Gruppo azioni locali, basato su un partenariato tra soggetti pubblici e privati che vede la partecipazione di numerose amministrazioni vibonesi.
«Come territorio che ripone nel turismo e nella tipicità di alcuni prodotti le sue principali ambizioni di crescita - spiega Callipo -, riteniamo importante dare il nostro contributo di idee partecipando alle attività consortili e aumentando così le chance di finanziamento per Pizzo attraverso i fondi europei. La recente approvazione da parte del Cogal di un articolato Piano di azione locale, che sarà presto presentato in Regione per accedere ai fondi destinati alla crescita dei settori citati, rappresenta un'importante opportunità per la nostra Città che non intendiamo sprecare».
Da qui, dunque, la scelta del Consiglio comunale di ratificare l'adesione decisa dalla giunta ed entrare a pieno titolo nel Gal Monte Poro, rafforzando ulteriormente la sua compagine grazie alla partecipazione del secondo Comune per estensione della provincia vibonese.
«In queste ultime settimane - conclude Callipo - ha preso forma il progetto di alcune forze politiche di costituire un altro Gal, in antitesi a quello Monte Poro - Serre vibonesi, attivo dal 1994. Si tratta del chiaro tentativo di dare una connotazione di parte alla promozione dello sviluppo territoriale, cercando contestualmente di dirottare i finanziamenti europei verso una precisa fazione politica. L'adesione di Pizzo al Gal storico della provincia vibonese, quindi, rafforza la sua azione e contribuisce a riportare l'attenzione sui contenuti progettuali piuttosto che sulla mera appartenenza politica come, invece, altri preferirebbero fare».

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