Il senso di Stillitani per la democrazia: propone il varo del Piano strutturale comunale senza aspettare le elezioni

Lo "squalo" ha ancora fame
 La sortita dell’onorevole Stillitani sulla stampa di oggi (Gazzetta del Sud del 20 gennaio 2012), rappresenta l’esempio più lampante di come intenda la politica: qualcosa che non riguarda i cittadini ma soltanto forze di potere più o meno occulte che pretendono di sostituirsi alle regole democratiche.
Stillitani, infatti, con una mossa furbesca in linea con quanto fatto in questi anni di pessima gestione del potere, fa appello al commissario straordinario di Pizzo affinché vari il Piano strutturale comunale (Psc), senza aspettare le elezioni e il rinnovo del Consiglio comunale, perché – dice lui – il piano è già pronto e in questo modo si fugherebbe ogni sospetto su finalità di speculazione edilizia. In pratica chiede al commissario, figura istituzionale super partes garantita dal ministero dell’Interno, di accreditare uno strumento urbanistico e di sviluppo che nessuno ha mai visto né vagliato, tranne Stillitani e chi lo ha redatto per lui ai tempi dell’amministrazione Nicotra, quando ancora non si muoveva foglia senza che il potente esponente dell’Udc volesse.


In questo modo, dunque, verrebbe sottratta alla città, alle forze sociali, politiche e produttive, la possibilità di esprimersi e confrontarsi democraticamente su un atto cruciale dal quale dipende il futuro stesso di Pizzo. Partecipazione, è bene ricordarlo, non soltanto massimamente auspicabile, ma prevista esplicitamente dalle normative in vigore, che con riguardo alla redazione del Psc prevedono l’acquisizione dei pareri rilasciati dai vari soggetti pubblici e privati coinvolti a vario titolo nello sviluppo socio-economico del territorio.
Appare dunque incredibile l’arroganza di una simile proposta, che non soltanto consentirebbe agli speculatori edilizi di continuare indisturbati a coprire di cemento Pizzo, ma cerca in maniera evidente di strumentalizzare il ruolo del commissario straordinario che attualmente regge l’amministrazione comunale.
Nel goffo tentativo di dare un minimo di credibilità al suo alto e disinteressato suggerimento, Stillitani, assessore regionale, avverte che a giungo scadrà la proroga della Regione relativa all’approvazione del piano e dunque, argomenta, la nuova amministrazione insediatasi da poco non avrà certo il tempo sufficiente per approntare e varare il Psc. Tradotto in altre parole, sembra voler dire: siccome questa volta rischio davvero di perdere le elezioni, meglio mettere al sicuro il risultato prima che qualcuno mi rompa le uova nel paniere e riconduca la città sui binari della democrazia.

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