Il sindaco Callipo soddisfatto per il risultato del Pd a Pizzo commenta però con amarezza l'esito nazionale del voto: «Certificato il fallimento dell'attuale classe dirigente del partito»

Gianluca Callipo
«A Pizzo il Pd si è confermato il primo partito, consolidando una leadership politica che si riverbera nel governo della città. A livello locale c'è soddisfazione, dunque, per la fiducia che gli elettori hanno ancora una volta riposto nel Partito democratico, ma resta l'amarezza per un risultato complessivo molto al di sotto delle aspettative».
Il sindaco Gianluca Callipo commenta positivamente la perfomance del Pd nella città napitina, ma non nasconde la delusione per l'esito regionale e nazionale delle elezioni politiche, puntando il dito contro chi, ai vertici del partito, «non ha avuto la forza e il coraggio di promuovere quella voglia di rinnovamento che anima tutto l'elettorato italiano, a prescindere dalla propria collocazione politica».
«Queste elezioni certificano il fallimento di un'intera classe dirigente, incapace di parlare alla gente e di cogliere i cambiamenti in atto - prosegue Callipo -. Hanno lasciato che la voglia di rinnovamento venisse intercettata esclusivamente da Grillo, che ha comunque offerto un'alternativa di rottura con il passato. Il Pd, invece, continua a cambiare vestito senza mai cambiare faccia, frenando la sua spinta progressista con un sistema di potere interno sempre uguale a se stesso. È vero, ci sono state le primarie, e l'attuale segreteria ha vinto. Ma l'ha fatto con regole strumentali che puntavano a restringere il bacino elettorale per salvaguardare l'establishment limitando la partecipazione. La rottamazione, intesa come ricambio della classe dirigente, non può più essere considerata un'opinione più o meno condivisibile ma è divenuta ormai una necessità ineludibile. L'alternativa è veder crescere ulteriormente l'assenteismo e il voto di protesta».
Tornando alla Calabria, Callipo esprime grande perplessità per le parole pronunciate dal commissario regionale del partito: «Mentre Bersani ha giustamente affermato che il Pd è risultato primo ma non ha vinto, dalla Calabria arrivano dichiarazioni entusiastiche sul valore di una quasi vittoria che coglie soltanto chi non vuol vedere la situazione reale di un partito arroccato nelle segreterie e nei circoli, lontano dai cittadini e dai loro problemi quotidiani, capace di parlare solo di alleanze, percentuali, tessere. Mi auguro, dunque, che questa infinita fase commissariale finalmente termini e il Pd calabrese torni a essere espressione esclusiva dei territori e delle loro istanze».

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